The English translation of Umberto Eco’s Il Cimitero di Praga


Abstract


Abstract - The translation of Umberto Eco’s latest novel raised various practical considerations. First, historical context: all of the main characters, except the protagonist, actually exist; most of the events around which the story is told actually happened; this means that the story must not only sound right, but it has to be right. Second, the action in the novel moves between Piedmont, Sicily and Paris, and involves negotiating between three languages: the cultural context suggests that certain words should be left in Italian, while others were better translated into French. Third, the story is told mainly through diaries written in the last years of the 19th century: the vocabulary in the target language therefore had to be appropriate for that period. Fourth, to place the English reader in the same position as the Italian reader, particularly in understanding Latin expressions, a little help could occasionally be given. Fifth, it was important to render the diversity of the three different voices of the Narrator, Simone Simonini and Abbé Della Piccola, as well as changes in pace and style. The task of the translator, in the end, is to try to produce the same effect for an English reader as the author has tried to produce for an Italian reader. It involves working on sound and rhythm – it involves trying to find the voice of the author.

 

Riassunto -

La traduzione dell’ultimo romanzo di Umberto Eco ha posto varie considerazioni di natura pratica. In primo luogo, il contesto storico: tutti i personaggi principali, eccetto il protagonista, esistono realmente; la maggior parte degli eventi attorno ai quali si evolve la storia sono realmente avvenuti; ciò significa che la storia non solo deve sembrare veritiera, ma deve essere veritiera. In secondo luogo, l’azione del romanzo si svolge tra Piemonte, Sicilia e Parigi, e ciò implica una negoziazione tra tre lingue: il contesto culturale suggerisce che certe parole dovrebbero essere lasciate in italiano, mentre altre era più appropriato tradurle in francese. Inoltre, la storia è raccontata principalmente attraverso diari scritti negli ultimi anni del XIX secolo: dunque, il vocabolario della lingua di arrivo doveva essere appropriato per quel periodo storico. E ancora, per porre il lettore inglese nella stessa posizione del lettore italiano, in particolare per ciò che riguarda la comprensione delle espressioni latine, occasionalmente si è reso necessario adottare determinate strategie. Infine, era importante rendere nel testo di arrivo la diversità delle tre diverse voci del Narratore, di Simone Simonini e di Abbé della Piccola, così come le differenze nella cadenza e nello stile. Il compito del traduttore, alla fine, è quello di provare a riprodurre sul lettore inglese lo stesso effetto che l’autore ha cercato di produrre sul lettore italiano. Ciò richiede interventi sul suono e sul ritmo, al fine di trovare la voce dell’autore.


DOI Code: 10.1285/i22390359v14p85

Keywords: Umberto Eco, Prague Cemetery, translation

References


Eco U. 2010, Il cimitero di Praga, Bompiani, Milano.

Eco U. 2011, The Prague Cemetery, Harvill Secker, London/Houghton Mifflin, New York.

Weaver W. 2002, The Art of Translation no. 3, in “The Paris Review” 161. http://www.theparisreview.org/interviews/421/the-art-of-translation-no-3-william-weaver (20.07.2015).


Full Text: pdf

Refbacks

  • There are currently no refbacks.
کاغذ a4

Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia License.