Il marchese di Oria e Donato Rullo, due eretici salentini del '500 tra trasgressioni valdesi ed erasmiane


Abstract


En
In the study Il marchese di Oria e Donato Rullo, due eretici italiani del '500 tra trasgressioni valdesi ed erasmiane (Studies conference "Lutero in Terra d'Otranto") we note the activity of two characters from the sixteenth century in Puglia, the merchant Donato Rullo and the nobleman Gian Bernardino Bonifacio, Marquis of Oria, seen in the context of the vast reform unleashed in Europe by Martin Luther. They represent the galaxy of people en route with Roman orthodoxy, coming from the Terra d'Otranto, but both wanderers, the first for the needs of its businesses and especially following the English cardinal Reginald Pole, the latter looking for a minimum of "Erasmian" tolerance, a great bibliophile devourer of books, which he bought or printed throughout Europe. The dealer Rullo had an epistolary with Girolamo Seripando, prior general of the Augustinians and cardinal, former student of Juan de Valdès. He traveled a lot and for his acquaintances he stumbled, after many vicissitudes, on May 6, 1566, in the Inquisition, betrayed by his broad correspondence and by testimonies of heretics inquisitive in great trials celebrated in Italy. Bonifacio, Marquis of Oria, showed traits of a complex personality according to the epistolary of Bonifacio Amerbach, jurist and executor of Erasmus of Rotterdam. Just fifteen years old, he was sent by his father, accompanied by a guardian, to travel to Rome, France and Spain. Taken from the spirit of the Reformation, he lived as a young pagan full of the joy of life of the humanists. Drawn from Bern, he was exiled to Basel, where Aegypsius was appealed, due to the availability of money and the two women, Giulia and Tisiphone. Cited as a heretic by the Inquisition in 1557 and confiscated his property by Philip II, he traveled to Strasbourg, Worms, Augsburg, Trieste and Aquileia and other centers of the book market. Finally he repaired in the city of Gdansk, far enough from the persecutory ferocity of the Jesuits, living, until March 24, 1597, in a Franciscan convent made available by the Council of the Polish city, to which he had donated all his books and where he had found " tranquility ", far from any intolerance. Two characters of the sixteenth century, therefore, Rullo and Bonifacio, Apulian witnesses of the Lutheran reformist storm in Italy.
It
Nello studio Il Marchese di Oria e Donato Rullo, due eretici italiani del '500 tra trasgressioni valdesi ed erasmiane si dà nota dell'attività di due personaggi pugliesi del Cinquecento, il commerciante Donato Rullo e il nobile Gian Bernardino Bonifacio, marchese di Oria, visti nel contesto della vasta riforma scatenata in Europa da Martin Lutero. Essi rappresentano la galassia di persone in rotta con l'ortodossia romana, provenienti dalla Terra d'Otranto, ma ambedue girovaghi, il primo per esigenze dei suoi commerci e soprattutto al seguito del cardinale inglese Reginald Pole, il secondo alla ricerca di un minimo di tolleranza "erasmiana", grande bibliofilo divoratore di libri, che egli acquistava o stampava in tutta Europa, specie le edizioni di pregio. Il commerciante Rullo ebbe un epistolario con il pugliese Girolamo Seripando, priore generale degli Agostiniani e cardinale, già allievo di Juan de Valdès. Viaggiò molto e per le sue frequentazioni incappò, dopo molte vicissitudini, il 6 maggio 1566, nelle maglie dell'Inquisizione, tradito dal suo ampio epistolario e da testimonianze di eretici inquisiti in grandi processi celebrati in Italia. Il Bonifacio, marchese di Oria, mostrò tratti di una complessa personalità stando alle notizie dell'epistolario di Bonifacio Amerbach, giurista ed esecutore testamentario di Erasmo da Rotterdam. Appena quindicenne, egli fu inviato dal padre, accompagnato da un tutore, a viaggiare a Roma, in Francia e in Spagna. Più che preso dallo spirito della Riforma, visse come un giovane pagano pieno della gioia di vivere degli umanisti. Cacciato da Berna, fu esule a Basilea, dove venne appellato Aegypsius, per l'immancabile disponibilità di denaro e le due donne al seguito, Giulia e Tisiphone. Citato come eretico dall'Inquisizione nel 1557 e confiscatigli i beni da Filippo II, viaggiò a Strasburgo, a Worms, Augusta, Trieste e Aquileia e altri centri del mercato librario. Riparò infine nella città di Danzica, abbastanza lontano dalla ferocia persecutoria dei Gesuiti, vivendo, sino al 24 marzo 1597, in un convento francescano messo a disposizione dal Consiglio di quella Città polacca, cui egli aveva donato tutti i suoi libri e dove aveva trovato quel minimo di "tranquillità", lontano da ogni rigurgito di intolleranza. Due personaggi del Cinquecento, dunque, Rullo e Bonifacio, testimoni pugliesi della tempesta riformistica luterana in Italia.

DOI Code: 10.1285/i20380313v24p45

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