Mechanization of fishing operations by fixed gears: report on tests perfomed by two "Automation System" for bottom longlines in the Southern Adriatic and Northeasternn Ionian Seas


Abstract


En
During years 1991 – 1993 tests were intermittently carried out along the Apulian coast and in the NE Ionian Sea to assess the fishing performances of two "mechanization systems" for bottom longlines when operating at different depths. However, most data pertain to the period late June – late September 1993 during which a more continuos series of well–handled fishing trials were perfomed. Our data showed that one of the mechanization systems being experimented effectively baited 70%-90% ca of the available hooks when hard and soft–flesh fish were respectively used. Fishing yelds mainly ranged from 5 to 10 individuals and from 3 to 7 kilograms foe each hundred baited hooks. These yelds were low when compared with the output of two fishing operations carried out by means of one standard commercial longline. Nevertheless, experimental yields are supposed to be economically viable because of the high numbers of hooks that well–trained crews are expected to set daily using the automation systems. In terms of number of individuals catches from experimental longlines were mainly composed of Scorpenids, Mediterranean hakes, conger eels and Selachians. Several clusters of fishes were outlined from our fishings data.
It
Una serie di prove di pesca con sistemi di automazione per palangari di fondo furono svolte a più riprese nel corso del triennio 1991–93 in limitati settori dell’Adriatico meridionale e dello Ionio NE al fine di valutare la funzionalità di questo tipo di attrezzatura ed i rendimenti ottenibili. Gran parte dei risultati esposti nel presente lavoro si riferiscono però al periodo fine giugno – fine settembre 1993, poiché solo in questo lasso di tempo fu possibile effettuare prove di pesca in maniera sufficientemente continuativa.I dati ottenuti hanno evidenziato che sistemi d’automazione del tipo di quelli da noi sperimentati sono in grado di innescare in maniera efficace una frazione all’incirca pari al 70% - 90% degli ami offerti, in relazione alla minore o maggiore consistenza delle carni dei pesci utilizzati. Nella maggior parte delle cale le rese di pesca sono risultate comprese tra 5 e 10 individui e tra 3 e 7 kilogrammi di pesce per ogni centinaio di ami correttamente innescati. Questi rendimenti sono risultati nettamente inferiori a quelli registrati in due prove di pesca svolte con un palangaro di tipo commerciale in una delle nostre aree di studio. I rendimenti rilevati nel corso delle nostre prove sperimentali sono stati tuttavia ritenuti economicamente validi, in considerazione dell’elevato numero di ami che equipaggi addestrati dovrebbero essere in grado di calare giornalmente con sistemi d’automazione del tipo di quelli in esame.In termini numerici le catture ottenute con palangari sperimentali sono risultate composte prevalentemente da Scorpenidi, gronchi, naselli e Selaci.In base alla composizione delle catture sono stati individuati alcuni "clusters" di specie tra loro più frequentemente associate.

DOI Code: 10.1285/i15910725v26p81

Keywords: Mechanization; longline; epibathyal; catches; Mediterranean; Italy; Fishery

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