ABITARE I LUOGHI. Fenomenologia e Ontologia – workshop 5 edizione 2024-25 Urbanocene Università degli Studi di Messina Dipartimento Civiltà antiche e moderne 20-21 maggio 2025 Da qualche decennio è ormai diventato ricorrente l'utilizzo del termine Antropocene per indicare l'inizio di un'era geologica determinata dalle trasformazioni sostanziali dell'ambiente terrestre provocato dall'attività umana. A prescindere dall'adeguatezza di questo termine, che è messa in discussione da molti geologi e specialisti, c'è un elemento che è stato fatto notare e che vale la pena approfondire. Più che l'attività umana in sé, è stato l'avvento e il dominio della forma città - avvenuto a partire dalla rivoluzione industriale - che ha provocato una trasformazione effettiva, soprattutto a causa della sempre maggiore necessità di energia da parte della macchina-città, che è divenuta sempre più centro produttivo e abitativo. L'adagio è ormai arcinoto: l'utilizzo dell'energia operato a partire dalle città della rivoluzione industriale fino alle odierne megalopoli si è accresciuto in maniera così esponenziale da diventare nel corso del tempo sempre più insostenibile. È anche per arginare questa crescita insostenibile che emergono ultimamente proposte di ottimizzazione tecnologica che usano la parola d'ordine della costruzione di città smart. Ma anch'esse finiscono per farci tornare dentro la contraddizione che cerchiamo di risolvere: sappiamo che invece di diminuirne il fabbisogno l'avvento dell'intelligenza artificiale procurerà piuttosto un aumento del consumo di energia. L'altro futuro auspicato è quello della ibridizzazione della città, portando dentro ciò che prima era fuori, abbattendo le proprie mura e quelli che erano i confini di separazione con la cosiddetta "natura". Urbanocene, dunque. Una messa in forma della società in città che può lentamente portare alla distruzione e di cui però non riusciamo a fare a meno, perché senza la forma della città anche la società - per come negli ultimi secoli si è costituita in una parte di mondo e si è imposta nelle altre parti – tornerebbe senza determinazione e senza forma. Il pensiero filosofico – che è legato dal suo inizio a filo doppio con la città – che funzione può svolgere in questo ripensamento necessario a partire dalla messa in crisi della forma città che definiamo Urbanocene? Quali sono le concezioni di "cittadinanza" a cui far riferimento per una smart-city? Oppure, se dobbiamo pensare all'ingresso della natura nella città, che ruolo avranno gli animali e anche le piante? Il seminario si propone di rispondere a partire da queste questioni in prospettiva interdisciplinare. I contributi presentati durante il seminario saranno poi pubblicati in un numero monografico della rivista Segni e comprensione. Di seguito l'iter valutativo: • Gli abstract (non oltre 1.500 battute - spazi inclusi) vanno sottomessi entro 15 febbraio 2025 alla mail: fabio.sulpizio@unisalento.it • A seguito della valutazione a cura del comitato scientifico agli autori verrà notificata l'accettazione o meno dell'abstract per il seminario entro il 15 marzo 2025. Comitato scientifico: Virgilio Cesarone, Giovanna Costanzo, Carla Danani, Mariateresa Giammetti, Sergio Labate, Fabio Sulpizio Comitato organizzativo: Virgilio Cesarone, Giovanna Costanzo, Carla Danani, Mariateresa Giammetti, Sergio Labate, Fabio Sulpizio |
e-ISSN: 1828-5368