Justifying Collaboration between Chinese Literati and 'Subjects from Afar': The Paratexts of the Taixi shuifa 泰西水法 (Hydromethods of the Great West; 1612)
Abstract
En
Prefaces and other paratexts can serve as platforms not only for advertising the work to which they are attached, but also for self-promotion and the articulation of ulterior aspirations of their authors. The Chinese language treatises on Western sciences and technology written during the Jesuit China mission from the late 16th century onwards were no exception in this regard. This essay takes the altogether five prefaces to the Taixi shuifa 泰西水法 (Hydromethods of the Great West; 1612) (hereafter TXSF), composed by the Italian Jesuit Sabatino de Ursis with the support of the Chinese official Xu Guangqi 徐光啟, as an example for typical rhetorical strategies implemented in such endeavours at that time. On the Chinese side, these strategies aimed at the introduction of the transmitted knowledge to a learned and in large part sinocentric audience in the Middle Kingdom, and at a justification of the collaboration with these foreign "vassals". The comparison with de Ursis' preface shows that the Jesuit's intentions, however, went in a completely different direction.
It
Le prefazioni e altri paratesti possono servire come piattaforme non solo per pubblicizzare l'opera a cui fanno riferimento, ma anche per l'autopromozione e l'articolazione di ulteriori aspirazioni da parte dei loro autori. I trattati in lingua cinese sulle scienze e la tecnologia occidentali, scritti durante la missione dei gesuiti in Cina dalla fine del XVI secolo in poi, non fecero eccezione a questo riguardo. Il presente saggio prende in considerazione tutte e cinque le prefazioni del Taixi shuifa (Hydromethods of the Great West; 1612) (di seguito TXSF), composto dal gesuita italiano Sabatino de Ursis con l'apporto del funzionario cinese Xu Guangqi, come esempio delle tipiche strategie retoriche messe in atto in questi tentativi. Da parte cinese, queste strategie erano finalizzate all'introduzione della conoscenza trasmessa ad un pubblico erudito e in larga parte sinocentrico nel Regno di Mezzo, e fornivano nel contempo una giustificazione della collaborazione con i "vassalli" stranieri. Il confronto con la prefazione di de Ursis mostra che le intenzioni del gesuita, invece, andavano in tutt'altra direzione.
Prefaces and other paratexts can serve as platforms not only for advertising the work to which they are attached, but also for self-promotion and the articulation of ulterior aspirations of their authors. The Chinese language treatises on Western sciences and technology written during the Jesuit China mission from the late 16th century onwards were no exception in this regard. This essay takes the altogether five prefaces to the Taixi shuifa 泰西水法 (Hydromethods of the Great West; 1612) (hereafter TXSF), composed by the Italian Jesuit Sabatino de Ursis with the support of the Chinese official Xu Guangqi 徐光啟, as an example for typical rhetorical strategies implemented in such endeavours at that time. On the Chinese side, these strategies aimed at the introduction of the transmitted knowledge to a learned and in large part sinocentric audience in the Middle Kingdom, and at a justification of the collaboration with these foreign "vassals". The comparison with de Ursis' preface shows that the Jesuit's intentions, however, went in a completely different direction.
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Le prefazioni e altri paratesti possono servire come piattaforme non solo per pubblicizzare l'opera a cui fanno riferimento, ma anche per l'autopromozione e l'articolazione di ulteriori aspirazioni da parte dei loro autori. I trattati in lingua cinese sulle scienze e la tecnologia occidentali, scritti durante la missione dei gesuiti in Cina dalla fine del XVI secolo in poi, non fecero eccezione a questo riguardo. Il presente saggio prende in considerazione tutte e cinque le prefazioni del Taixi shuifa (Hydromethods of the Great West; 1612) (di seguito TXSF), composto dal gesuita italiano Sabatino de Ursis con l'apporto del funzionario cinese Xu Guangqi, come esempio delle tipiche strategie retoriche messe in atto in questi tentativi. Da parte cinese, queste strategie erano finalizzate all'introduzione della conoscenza trasmessa ad un pubblico erudito e in larga parte sinocentrico nel Regno di Mezzo, e fornivano nel contempo una giustificazione della collaborazione con i "vassalli" stranieri. Il confronto con la prefazione di de Ursis mostra che le intenzioni del gesuita, invece, andavano in tutt'altra direzione.
DOI Code:
10.1285/i20380313v30p173
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