Leonardo e la taranta
Abstract
En
The presence of the "tarantula" (taranta) in Leonardo da Vinci's writings, more precisely in his "bestiary", was noted for the first time by Ernesto De Martino in "La terra del rimorso" (1961). However, the anthropologist had not been able to identify the source of the quotation, which is fully reproduced in this essay. After framing the phenomenon in the culture of the time, with appropriate references to De Ardoynis, Ponzetti and Antonio De Ferrariis Galateo, the author focuses on Leon Battista Alberti, anticipator of Leonardo and possible secondary source his as being informed on the subject. The inclusion of two 20th century classics, Italo Calvino and Thomas Mann, draws its justification on the literary level as a key to the complexity of Leonardo's thought.
It
La presenza della taranta negli scritti di Leonardo da Vinci, più esattamente nel suo "bestiario", fu notata per la prima volta da Ernesto De Martino ne "La terra del rimorso" (1961). L'antropologo però non aveva potuto individuare la fonte della citazione, che in questo saggio viene riproposta integralmente. Dopo aver inquadrato il fenomeno nella cultura del tempo, con opportuni riferimenti a De Ardoynis, Ponzetti e Antonio De Ferrariis Galateo, l'autore si sofferma su Leon Battista Alberti, anticipatore di Leonardo e sua possibile fonte secondaria in quanto informato sull'argomento. L'inclusione di due classici del '900, Italo Calvino e Thomas Mann, trae la sua giustificazione sul piano letterario come chiave d'accesso alla complessità del pensiero di Leonardo.
The presence of the "tarantula" (taranta) in Leonardo da Vinci's writings, more precisely in his "bestiary", was noted for the first time by Ernesto De Martino in "La terra del rimorso" (1961). However, the anthropologist had not been able to identify the source of the quotation, which is fully reproduced in this essay. After framing the phenomenon in the culture of the time, with appropriate references to De Ardoynis, Ponzetti and Antonio De Ferrariis Galateo, the author focuses on Leon Battista Alberti, anticipator of Leonardo and possible secondary source his as being informed on the subject. The inclusion of two 20th century classics, Italo Calvino and Thomas Mann, draws its justification on the literary level as a key to the complexity of Leonardo's thought.
It
La presenza della taranta negli scritti di Leonardo da Vinci, più esattamente nel suo "bestiario", fu notata per la prima volta da Ernesto De Martino ne "La terra del rimorso" (1961). L'antropologo però non aveva potuto individuare la fonte della citazione, che in questo saggio viene riproposta integralmente. Dopo aver inquadrato il fenomeno nella cultura del tempo, con opportuni riferimenti a De Ardoynis, Ponzetti e Antonio De Ferrariis Galateo, l'autore si sofferma su Leon Battista Alberti, anticipatore di Leonardo e sua possibile fonte secondaria in quanto informato sull'argomento. L'inclusione di due classici del '900, Italo Calvino e Thomas Mann, trae la sua giustificazione sul piano letterario come chiave d'accesso alla complessità del pensiero di Leonardo.
DOI Code:
10.1285/i20380313v28p221
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