L'arcivescovo otrantino Pietro Antonio Di Capua tra suggestioni luterane e orientamenti ortodossi


Abstract


En
In retracing the essential steps of the archdiocese of Otranto from the 1480 massacre at the Council of Trent confirming the excommunication of Martin Luther, among the prelates who took turns in the archdiocese government, deserves particular attention the Neapolitan mons. Pietro Antonio Di Capua (March 22, 1536 - 1579), notoriously considered close to reformists, and active in Neapolitan "spiritual" circles, so as to be accused of heresy, of which the fundamental stages of life and of his ecclesiastical commitment are traced, before in the conciliar sessions and then in the seat of Otranto, where the reforms approved by the council were carried out to implement the Provincial Synod in 1567. This research focuses on this character.
It
Nel ripercorrere le tappe essenziali dell'archidiocesi di Otranto dall'eccidio del 1480 al Concilio di Trento che confermò la scomunica di Martin Lutero, tra i prelati che si avvicendarono nel governo dell'archidiocesi, merita particolare attenzione il napoletano mons. Pietro Antonio Di Capua (22 marzo 1536 - 1579), notoriamente ritenuto vicino ai riformisti, e attivo nei circoli "spirituali" partenopei, tanto da essere accusato di eresia, del quale si tracciano le tappe fondamentali di vita e del suo impegno ecclesiastico, prima nelle sedute conciliari e poi nella sede di Otranto, dove si adoperò alla attuazione decreti di riforma approvati dal concilio celebrando il Sinodo Provinciale nel 1567. Su tale personaggio si incentra la presente ricerca.

DOI Code: 10.1285/i20380313v24p17

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