L'improvvisatore in genre scenes by foreign and Italian artists in the 19th Century


Abstract


En
The famous Italian improviser Maria Maddalena Morelli, known as Corilla Olimpica, inspired Madame de Staël’s Corinne ou l’Italie, and other literary works focusing on the figure of the improviser, like Hans Cristian Andersen’s The Improvisatore or Life in Italy. These novels combine travel experiences with the celebration of Italian improvisers, some of them were famous all over Europe. A tradition of extemporaneus poetry existed also as a kind of folk music, not only to sing poems in ottava rima like Ludovico Ariosto’s Orlando furioso and Torquato Tasso’s Gerusalemme liberata, but also to improvise duels on various topics.In the 19th century some genre paintings and engravings depict the improvvisatori from the foreigners’ point of view (ex. Charles Yriarte’s Improvvisatore), while popular drawings and engravings, like Bartolomeo Pinelli’s, allow the spread of the Italian counterpart of the cliché of the improviser. This paper compares these two figurative approaches, by putting images in relationship with travel accounts, novels and musical sources, as well as with the tradition of improvised poetry attested in the Italian peninsula by the ethomusicological research.
It
La famosa improvvisatrice italiana Maria Maddalena Morelli, nota come Corilla Olimpica, ispirò Corinne ou l’Italie di Madame de Staël e altre opere letterarie dedicate alla figura dell’improvvisatore, come The Improvisatore or Life in Italy di Hans Cristian Andersen. Questi romanzi combinavano le esperienze di viaggio con la celebrazione degli improvvisatori italiani, alcuni dei quali famosi in tutta Europa. La tradizione della poesia estemporanea esisteva anche nell’ambito della musica popolare, non solo come canto dei poemi in ottava rima, come l’Orlando Furioso di Ariosto o la Gerusalemme Liberata di Tasso, ma anche sotto forma di improvvisazione di contrasti su vari temi.Nel XIX secolo, alcuni dipinti e incisioni illustrano gli improvvisatori dal punto di vista del viaggiatore straniero (ad esempio l’Improvvisatore di Charles Yriarte); mentre disegni e stampe popolari, come quelli di Bartolomeo Pinelli, diffondono laversione italiana del cliché dell’improvvisatore. Questa ricerca mette a confronto due approcci figurativi, mettendo le immagini in relazione sia con resoconti di viaggio, romanzi e fonti musicali, sia anche con la tradizione dell’improvvisazione poetica attestata nella penisola italiana dalla ricerca etnomusicologica.

DOI Code: 10.1285/i20380313v21p37

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