Deliziando le loro orecchie e toccando i loro cuori: il ruolo della musica nelle riduzioni gesuitiche in America del Sud (sec. XVII)
Abstract
It
Il presente saggio indaga il ruolo della musica all'interno delle missioni gesuitiche in Sud America nel corso del XVII secolo, concentrandosi in particolare sull'esperienza paradigmatica delle reducciones paraguaiane. Attraverso l'analisi di fonti primarie e intraprendendo un dialogo serrato con la storiografia nazionale ed internazionale, il contributo intende dimostrare come la musica non fosse un elemento marginale, bensì un pilastro fondamentale della strategia di evangelizzazione gesuitica. L'uso sistematico della musica, infatti, rispondeva a precise esigenze pedagogiche, religiose e politiche: facilitare la comunicazione in contesti di forte eterogeneità linguistica e culturale, attrarre e affascinare le popolazioni indigene, e, infine, trasformare profondamente le strutture simboliche e comportamentali di queste ultime. In tale prospettiva, la musica fu impiegata come strumento di mediazione culturale, ma anche come veicolo di controllo e rieducazione collettiva all'interno di un progetto più ampio di costruzione di una "Repubblica cristiana" in terra americana. Il saggio ricostruisce, inoltre, le modalità con cui i gesuiti promossero la nascita di un patrimonio musicale sincretico che univa elementi della tradizione europea barocca con influssi sonori autoctoni. Tale fenomeno contribuì a generare un nuovo spazio culturale, in cui la pratica musicale divenne parte integrante della vita liturgica, educativa e sociale.
En
This essay investigates the role of music within Jesuit missions in South America during the 17th century, with a particular focus on the paradigmatic experience of the Paraguayan reducciones. Through the analysis of primary sources and a close engagement with both national and international historiography, the contribution aims to demonstrate that music was not a marginal element, but rather a fundamental pillar of Jesuit evangelization strategies. The systematic use of music responded to specific pedagogical, religious, and political needs: it facilitated communication in contexts marked by significant linguistic and cultural diversity, attracted and captivated indigenous populations, and ultimately reshaped their symbolic and behavioral frameworks. In this light, music functioned both as a tool for cultural mediation and as a vehicle for collective control and re-education, within the broader project of building a "Christian Republic" on American soil. The essay also reconstructs the ways in which the Jesuits fostered the emergence of a syncretic musical heritage that blended elements of the European Baroque tradition with native soundscapes. This phenomenon contributed to the creation of a new cultural space, in which musical practice became an integral part of liturgical, educational, and social life.
Il presente saggio indaga il ruolo della musica all'interno delle missioni gesuitiche in Sud America nel corso del XVII secolo, concentrandosi in particolare sull'esperienza paradigmatica delle reducciones paraguaiane. Attraverso l'analisi di fonti primarie e intraprendendo un dialogo serrato con la storiografia nazionale ed internazionale, il contributo intende dimostrare come la musica non fosse un elemento marginale, bensì un pilastro fondamentale della strategia di evangelizzazione gesuitica. L'uso sistematico della musica, infatti, rispondeva a precise esigenze pedagogiche, religiose e politiche: facilitare la comunicazione in contesti di forte eterogeneità linguistica e culturale, attrarre e affascinare le popolazioni indigene, e, infine, trasformare profondamente le strutture simboliche e comportamentali di queste ultime. In tale prospettiva, la musica fu impiegata come strumento di mediazione culturale, ma anche come veicolo di controllo e rieducazione collettiva all'interno di un progetto più ampio di costruzione di una "Repubblica cristiana" in terra americana. Il saggio ricostruisce, inoltre, le modalità con cui i gesuiti promossero la nascita di un patrimonio musicale sincretico che univa elementi della tradizione europea barocca con influssi sonori autoctoni. Tale fenomeno contribuì a generare un nuovo spazio culturale, in cui la pratica musicale divenne parte integrante della vita liturgica, educativa e sociale.
En
This essay investigates the role of music within Jesuit missions in South America during the 17th century, with a particular focus on the paradigmatic experience of the Paraguayan reducciones. Through the analysis of primary sources and a close engagement with both national and international historiography, the contribution aims to demonstrate that music was not a marginal element, but rather a fundamental pillar of Jesuit evangelization strategies. The systematic use of music responded to specific pedagogical, religious, and political needs: it facilitated communication in contexts marked by significant linguistic and cultural diversity, attracted and captivated indigenous populations, and ultimately reshaped their symbolic and behavioral frameworks. In this light, music functioned both as a tool for cultural mediation and as a vehicle for collective control and re-education, within the broader project of building a "Christian Republic" on American soil. The essay also reconstructs the ways in which the Jesuits fostered the emergence of a syncretic musical heritage that blended elements of the European Baroque tradition with native soundscapes. This phenomenon contributed to the creation of a new cultural space, in which musical practice became an integral part of liturgical, educational, and social life.
Keywords:
Missioni gesuitiche; Evangelizzazione; Reducciones; Musica e colonizzazione; Sincretismo culturale; Jesuit missions; Evangelization; Music and colonization; Cultural syncretism
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