I mammiferi di Melpignano conservati presso il museo di Paleontologia di Napoli
Abstract
It
Melpignano è una delle più importanti località dell’Italia meridionale per la ricchezza di siti a vertebrati fossili. La descrizione delle faune a mammiferi è cominciata fin dalla metà dell’Ottocento e in questo lavoro viene rivisitato il materiale conservato presso il Museo Paleontologico dell’Università Federico II di Napoli. I campioni provengono da scavi per l’estrazione della pietra leccese. Questo materiale è stato in parte già descritto da MIRIGLIANO (1941), ma alcune discrepanze sono dettate dall’aggiunta di nuovi reperti appartenenti ad Equus caballus ed Equus hydruntinus. È significativa la presenza di un reperto del genere Ovis non segnalato in altre “Ventarole” ma già descritto da Mirigliano. Le restanti specie presenti nel museo di Napoli confermano la validità delle associazioni faunistiche considerate del Pleistocene superiore e più precisamente attribuibili all’intervallo Riss-Wurm.
En
Melpignano is one of the richest fossil sites in the south Italian peninsula. Mammalian fossil remains from this area have been described since early nineteen century and, in the present paper, we reviewed material preserved at the Museo Paleontologico, Università degli studi di Napoli “Federico II”. Fossil samples belong to several local quarries used for the extraction of Pietra Leccese, a typical calcarenite sediment rich in fossil material. The mammal remains were analysed by Mirigliano in 1941, but some differences occur for paleoecological reconstruction. These discrepancies are caused by the fact that undescribed material (principally teeth of Equus caballus and Equus hydruntinus) change relative abundance of species. Here, we point out a new bone fragment of the genus Ovis, not considered by the previous studies of “Ventarole” karst cavities. The entire assemblage confirm previous attribution of fauna as an Upper Pleistocene assemblage, and most precisely the interval Riss-Wurm.
Melpignano è una delle più importanti località dell’Italia meridionale per la ricchezza di siti a vertebrati fossili. La descrizione delle faune a mammiferi è cominciata fin dalla metà dell’Ottocento e in questo lavoro viene rivisitato il materiale conservato presso il Museo Paleontologico dell’Università Federico II di Napoli. I campioni provengono da scavi per l’estrazione della pietra leccese. Questo materiale è stato in parte già descritto da MIRIGLIANO (1941), ma alcune discrepanze sono dettate dall’aggiunta di nuovi reperti appartenenti ad Equus caballus ed Equus hydruntinus. È significativa la presenza di un reperto del genere Ovis non segnalato in altre “Ventarole” ma già descritto da Mirigliano. Le restanti specie presenti nel museo di Napoli confermano la validità delle associazioni faunistiche considerate del Pleistocene superiore e più precisamente attribuibili all’intervallo Riss-Wurm.
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Melpignano is one of the richest fossil sites in the south Italian peninsula. Mammalian fossil remains from this area have been described since early nineteen century and, in the present paper, we reviewed material preserved at the Museo Paleontologico, Università degli studi di Napoli “Federico II”. Fossil samples belong to several local quarries used for the extraction of Pietra Leccese, a typical calcarenite sediment rich in fossil material. The mammal remains were analysed by Mirigliano in 1941, but some differences occur for paleoecological reconstruction. These discrepancies are caused by the fact that undescribed material (principally teeth of Equus caballus and Equus hydruntinus) change relative abundance of species. Here, we point out a new bone fragment of the genus Ovis, not considered by the previous studies of “Ventarole” karst cavities. The entire assemblage confirm previous attribution of fauna as an Upper Pleistocene assemblage, and most precisely the interval Riss-Wurm.
DOI Code:
10.1285/i15910725v29supp237
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