Mediterranean plicocene events in the Salento geological record


Abstract


It
A scala globale, il Pliocene costituisce la parte finale di un fase di raffreddamento e inaridimento, iniziata durante l’Eocene, che prelude all’inizio dei periodi glaciali e influenza particolarmente l’avvicendamento delle specie viventi (RAYMO et al., 1989; TIEDEMANN et al., 1994; SERRANO et al., 1999). Nel dominio mediterraneo, il tardo Miocene era stato caratterizzato da notevoli mutamenti paleogeografici, quali la chiusura dei collegamenti con l’Atlantico, che causò un drastico abbassamento del livello marino, e la successiva apertura dello stretto di Gibilterra, con conseguente nuova inondazione (RIDING et al., 1998; KRIJGSMAN et al., 1999; GRIFFIN, 2002). Durante il Pliocene, il mar Mediterraneo assunse contorni progressivamente più simili a quelli attuali, mentre la Piattaforma Apula passò da condizioni insulari a quelle odierne di avampaese collegato alla catena appenninica da una avanfossa emersa (ARNOUX et al., 1985; TROPEANO et al., 2002; PATACCA and SCANDONE, 2004). Nel Salento, parte centrale della Piattaforma Apula, si formarono depositi di ambienti neritico e batiale, nel cui ambito vengono in questa nota analizzate, con metodi della sedimentologia e dalla stratigrafia sequenziale, cinque facies litologiche riferibili ad eventi mediterranei. La facies più antica ricopre con contatto discordante varie unità preplioceniche ed è formata da blocchi, brecce e conglomerati contenuti in matrice prevalentemente calcarenitica. La sua sedimentazione è riferibile al Pliocene basale (circa 5.3 M di anni fa) e rappresenta l’accumulo di materiali prodotti dall’intensa erosione conseguente ai mutamenti paleogeografici tardo miocenici. La seconda facies è costituita da depositi prevalentemente marnosi, formati durante la massima inondanzione del Mediterraneo (da 5 a 4.5 M di anni fa). La terza è formata da depositi siltosi, con abbondanti minerali glauconitici, che indicano una bassa velocità di sedimentazione, riscontrata peraltro in vari depositi del dominio mediterraneo del Pliocene inferiore-medio (da 4.5 a 2.5 M di anni fa) (CITA et al., 1999). Un livello di clasti fosfatizzati, con granulometria prevalentemente grossolana, costituisce la quarta facies sedimentologica della serie pliocenica salentina. La sua sedimentazione può essere riferita a eventi tettonici e climatici avvenuti al passaggio Piacenzano-Gelasiano (circa 2,5 M di anni fa). La quinta facies, costituita da calcareniti e calcilutiti, è correlabile con le Calcareniti di Gravina, che ricoprono estesamente ed in più luoghi la Piattaforma Apula, la cui età è riferita al Pliocene superiore - Pleistocene inferiore (da 2.5 a 1.5 M di anni fa). In essa vi è la comparsa di “ospiti nordici”, ed in particolare di Arctica islandica, che convenzionalmente marca il passaggio con il Quaternario (da 1.8 a 1,6 M di anni fa).
En
During the Pliocene age, the past Mediterranean sea became similar to the present and the European and African continents progressively acquired their present day contours. The species turnover accelerated as high latitude temperatures dropped, the ice sheets gathered and the sea circulation changed their form patterns. In the lower Pliocene, the Salento peninsula was the central sector of an isolated carbonate platform far from the continent. On the contrary, at the beginning of the Quaternary age the platform was just connected to the Apennines Chain by means of a shallow interposed basin (the Bradanic Trough). These paleoenvironmental and paleogeographic changes, occurred between 5.3 and 1.6 My, have been the local setting reorganisation in a context of large-scale Mediterranean evolution marked by a number of geological events. The Salento Pliocene Series is represented by the follow lithological facies: (1) chaotic assemblage, (2) marlstones, (3) glauconitic siltstones, (4) phosphatized calcirudite, (5) calcarenites and limestones containing, at the top, the first appearance of Arctica islandica. They can be respectively linked to: (1) the late Messinian Mediterranean drawdown, (2) the deepest paleo-depth of the early Pliocene inundation, (3) a lower-middle Pliocene stage of very low rate of sedimentation, (4) the about 2.5 My cooling phase as well as southern Apennines middle-upper Pliocene tectonic strain, and (5) the Neogene/Quaternary boundary arrival of the “northern guests”.

DOI Code: 10.1285/i15910725v29p77

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