A new intergeneric orchid hybrid found in Salento (Souther Italy), xSerapicampitis ranaldoae (Anacamptis morio x Serapias neretina)
Abstract
It
Il 2.04.2023 si è svolta una escursione orchidologica nel Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano (Nardò, LE), sulla costa ionica occidentale del Salento, nell'ambito delle attività svolte dal Museo della Preistoria di Nardò che opera nel Parco, allo scopo di definire la distribuzione e la consistenza di Serapias neretina, una orchidacea recentemente scoperta proprio nel Parco. Nell'ambito del popolamento più consistente della nuova specie, al margine di un sentiero parallelo alla costa rocciosa, in una zona con vegetazione erbacea di tipo substeppico abbiamo osservato una orchidacea che indubbiamente richiamava le caratteristiche di un ibrido intergenerico risultato di incrocio fra una specie del genere Anacamptis con una del genere Serapias, cioè una xSerapicamptis. Il Parco in questione accoglie un vasto rimboschimento con pino d'Aleppo (Pinus halepensis), esteso su circa 300 ha e impiantato intorno alla metà del secolo scorso. La vegetazione dell'area costiera è caratterizzata da macchia mediterranea, praterie substeppiche e da flora rupicola e alofila di scogliera. Pertanto si riscontra un'ampia diversità di habitat che conferiscono al sito una notevole rilevanza ecologica e uno spiccato interesse botanico soprattutto per la presenza di specie vegetali rare a distribuzione prevalentemente balcanica o di endemiche, quali Aurinia leucadea (Guss.) Koch (Alisso di Leuca), Campanula versicolor Andrews subsp. tenorei (Moretti) I. Jankovic & D. Lakusic (Campanula pugliese), Hellenocarum multiflorum (Sm.) H. Wollf (Kümmel di Grecia), Scrophularia lucida L. (Scrofularia pugliese), oltre a numerose specie di orchidee selvatiche (Albano et al., 2008; Inguscio et al., 2012). Nel sito, per quanto riguarda le orchidacee, risultavano presenti numerosi esemplari di Anacamptis morio (L.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase, Anacamptis papilionacea (L.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase, Neotinea lactea (Poir.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase, Serapias neretina (Lumare & Medagli) Biagioli, Kreutz, Lumare, Medagli & De Simoni. Altre orchidacee presenti nell'area del Parco sono: Serapias parviflora Parl., Serapias politisii Renz, Serapias bergonii E.G.Camus e Serapias vomeracea (Burm.f.) Briq. (con entrambe le sottospecie vomeracea e longipetala); un po' meno abbondanti Serapias cordigera L. subsp. cordigera e Anacamptis pyramidalis (L.) Rich., più numerose Ophrys neglecta Parl., Ophrys apulica O. Danesch & E. Danesch e Ophrys candica (E.Nelson ex Soó) H.Baumann & Künkele. L'esemplare ibrido mostrava 6 foglie basali, delle quali 1 ormai secca e 2 ingiallite, disposte a rosetta basale, di forma lanceolata-lineare. Alcuni particolari dei fiori, come il colore, erano riferibili ad Anacamptis morio, anche se a prima vista i caratteri tipici di Serapias erano più evidenti e prevalenti, come la forma della spiga fiorale, dei sepali, del perianzio a casco (con segmenti non completamente conniventi). Dopo i rilevamenti in campo riguardanti le misure delle parti principali della pianta e la documentazione fotografica, sono stati raccolti due fiori, dei sei complessivamente presenti, da utilizzare per la realizzazione di due preparati di pezzi fiorali da eseguire in laboratorio. Ad una accurata osservazione delle caratteristiche fiorali il parentale di Serapias è stato individuato in Serapias neretina, tra l'altro unica Serapias in fiore in quel momento nell'area. L'esemplare di xSerapicamptis rinvenuto è risultato un ibrido intergenerico non ancora descritto, anche in considerazione del fatto che Serapias neretina è di recente scoperta proprio nel Parco e nel sito di rinvenimento dell'ibrido, originariamente considerata quale subspecie di Serapias apulica (Lumare et al., 2017) e successivamente riconosciuta come specie distinta (Biagioli et al., 2022). Di questa entità, della quale vengono riportate in Figg. 1 e 2 immagini della pianta e dei pezzi fiorali, si descrivono di seguito le caratteristiche morfologiche. [Anacamptis morio (L.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase × Serapias neretina (Lumare & Medagli) Biagioli, Kreutz, Lumare, Medagli & De Simoni. Aspetto generale: pianta mediamente robusta, alta 18 cm, con spiga fiorale densa, che nell'aspetto generale richiama il genere Serapias, composta da 6 fiori, tutti completamente aperti al momento del ritrovamento; tutte le foglie sono lanceolate-lineari, 6 basali (3,7 × 6,2 mm) e due risalenti, guainanti lungo il fusto; scapo verde chiaro. Brattea ampia e lanceolata, acuta, sovrastante il fiore (Serapias), con nervature longitudinali marcatamente bruno-violacee. Casco tepalico con sepali ad inizio fioritura conniventi, poi lievemente divaricati nella metà distale. Sepalo centrale lanceolato, di colore rosato con tonalità verdastre e nervature longitudinali bruno-violacee e più o meno visibili macule rade (Serapias), dimensioni: 11-12 × 5 mm (larghezza massima). Sepali laterali ovato-lanceolati, lievemente divaricati, con 5-6 nervature longitudinali bruno-verdastre, dimensioni 12 x 5 mm (larghezza massima). Petali con base gocciforme, che si restringe gradatamente verso l'apice; colorazione viola-rossastra con nervature bruno-verdastre, marcate e delle quali solo la centrale percorre il petalo in tutta la lunghezza; dimensioni: 13 × 5,5 mm. Labello chiaramente bipartito (Serapias), vagamente subcordiforme, triangolare, che nella forma generale richiama S. neretina, con bordi ondulati (che ricordano la crenatura dei bordi del labello di A. morio), netta piegatura a delimitare ipochilo da epichilo; ipochilo largo, molto ampio rispetto ad epichilo; villosità rada e corta; colorazione rosso-violacea uniforme; lunghezza totale: 17-18 mm; callo basale emergente nettamente dal profilo del labello, costituito da due lamelle mediamente spesse nel distale (Serapias), che formano una conca che si apre anteriormente e delimita la cavità stigmatica (A. morio). Ipochilo con spalle leggermente ricadenti, che ricordano S. neretina, tondeggianti sui lobi laterali, i cui bordi inferiori tendono a toccarsi ma senza sovrapporsi all'epichilo (richiamo a S. neretina). Pollinodi: caudicole distinte, ma con pollinii destrutturati, a volte inesistenti, a volte in ammassi grumiformi di granuli molto piccoli, che lasciano supporre l'infertilità della pianta; colorazione olivastro-chiara. Luogo del ritrovamento: Italia, Apulia, Salento, Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano presso Nardò - LE (N 40°08'52.95; E 17°57'56.48). Olotipo: 2.04.2023, raccolto da Piero Medagli, depositato nell'erbario dell'Università del Salento con sigla internazionale LEC e numero di erbario LEC ORCH 0402202301. Etimologia: dal nome della Dott.ssa Filomena Ranaldo, archeologa e direttrice del Museo della Preistoria di Nardò, che opera attivamente nel Parco di Porto Selvaggio e organizzatrice della escursione orchidologica. Un ibrido intergenerico consente generalmente di risalire ai parentali, sia pure con qualche difficoltà; la cosa è spesso più complessa nel caso del genere Serapias, a causa del numero elevato di differenti morfospecie, come avviene spesso nel Salento, dove esse sono presenti in abbondanza e spesso costituite da popolamenti polimorfi. In caso di ibridi intergenerici, anche se è chiara l'appartenenza di un genitore al genere Serapias, il tentativo di risalire alla specie può risultare quindi problematico. Nel caso del nostro ibrido intergenerico una delle entità parentali era chiaramente riferibile ad Anacamptis morio e l'altra al genere Serapias, pertanto risalire al rango specifico della seconda si manifestava più complesso. Infatti la morfologia dell'ibrido deriva non solo dall'influenza dei singoli parentali, ma anche dal livello di dominanza espresso dai singoli caratteri morfologici. Nel caso del nostro ibrido le dimensioni e la forma dei petali sono risultate rientrare nel campo di variabilità di S. neretina. In effetti le dimensioni e della forma dei petali di Serapias negli ibridi intergenerici risulta dominante, come pure la forma dell'ipochilo, che pur risultante dell'influenza dei due parentali di genere diverso, tende a risentire della dominanza da parte del parentale Serapias.
En
During an orchidological trip into the Regional Natural Park of Porto Selvaggio and Palude del Capitano on the Ionian coast of Salento (Lecce, Apulia), a hybrid specimen attributed to a cross between two species belonging to two different genera was identified: an intergeneric hybrid of ×Serapicamptis between the genus Anacamptis and the genus Serapias. It was represented by a single specimen in a context of substeppe vegetation on the edge of a reforestation pine forest with Pinus halepensis, in an area close to the sea characterized by the presence of limestone cliffs sloping into the sea. The specimen, robust and luxuriant in appearance, showed intermediate morphological characteristics between Anacamptis morio and the Serapias genus; the similarity of the sizes, the shape of the petals and of the labellum reminded the characters of Serapias neretina which allowed this species to be considered as the second parental unit of the cross. The new hybrid was called ×Serapicamptis ranaldoae from the name of Dr. Filomena Ranaldo, archaeologist and director of the Museum of Prehistory of Nardò, that actively carries out researches at Porto Selvaggio Park and she was the organizer of the orchidological excursion. Based on recently published reports as well as on the basis of this study, the authors highlight a dominant effect of the petal size-shape and hypochile shape traits of Serapias in intergeneric hybrids.
Il 2.04.2023 si è svolta una escursione orchidologica nel Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano (Nardò, LE), sulla costa ionica occidentale del Salento, nell'ambito delle attività svolte dal Museo della Preistoria di Nardò che opera nel Parco, allo scopo di definire la distribuzione e la consistenza di Serapias neretina, una orchidacea recentemente scoperta proprio nel Parco. Nell'ambito del popolamento più consistente della nuova specie, al margine di un sentiero parallelo alla costa rocciosa, in una zona con vegetazione erbacea di tipo substeppico abbiamo osservato una orchidacea che indubbiamente richiamava le caratteristiche di un ibrido intergenerico risultato di incrocio fra una specie del genere Anacamptis con una del genere Serapias, cioè una xSerapicamptis. Il Parco in questione accoglie un vasto rimboschimento con pino d'Aleppo (Pinus halepensis), esteso su circa 300 ha e impiantato intorno alla metà del secolo scorso. La vegetazione dell'area costiera è caratterizzata da macchia mediterranea, praterie substeppiche e da flora rupicola e alofila di scogliera. Pertanto si riscontra un'ampia diversità di habitat che conferiscono al sito una notevole rilevanza ecologica e uno spiccato interesse botanico soprattutto per la presenza di specie vegetali rare a distribuzione prevalentemente balcanica o di endemiche, quali Aurinia leucadea (Guss.) Koch (Alisso di Leuca), Campanula versicolor Andrews subsp. tenorei (Moretti) I. Jankovic & D. Lakusic (Campanula pugliese), Hellenocarum multiflorum (Sm.) H. Wollf (Kümmel di Grecia), Scrophularia lucida L. (Scrofularia pugliese), oltre a numerose specie di orchidee selvatiche (Albano et al., 2008; Inguscio et al., 2012). Nel sito, per quanto riguarda le orchidacee, risultavano presenti numerosi esemplari di Anacamptis morio (L.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase, Anacamptis papilionacea (L.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase, Neotinea lactea (Poir.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase, Serapias neretina (Lumare & Medagli) Biagioli, Kreutz, Lumare, Medagli & De Simoni. Altre orchidacee presenti nell'area del Parco sono: Serapias parviflora Parl., Serapias politisii Renz, Serapias bergonii E.G.Camus e Serapias vomeracea (Burm.f.) Briq. (con entrambe le sottospecie vomeracea e longipetala); un po' meno abbondanti Serapias cordigera L. subsp. cordigera e Anacamptis pyramidalis (L.) Rich., più numerose Ophrys neglecta Parl., Ophrys apulica O. Danesch & E. Danesch e Ophrys candica (E.Nelson ex Soó) H.Baumann & Künkele. L'esemplare ibrido mostrava 6 foglie basali, delle quali 1 ormai secca e 2 ingiallite, disposte a rosetta basale, di forma lanceolata-lineare. Alcuni particolari dei fiori, come il colore, erano riferibili ad Anacamptis morio, anche se a prima vista i caratteri tipici di Serapias erano più evidenti e prevalenti, come la forma della spiga fiorale, dei sepali, del perianzio a casco (con segmenti non completamente conniventi). Dopo i rilevamenti in campo riguardanti le misure delle parti principali della pianta e la documentazione fotografica, sono stati raccolti due fiori, dei sei complessivamente presenti, da utilizzare per la realizzazione di due preparati di pezzi fiorali da eseguire in laboratorio. Ad una accurata osservazione delle caratteristiche fiorali il parentale di Serapias è stato individuato in Serapias neretina, tra l'altro unica Serapias in fiore in quel momento nell'area. L'esemplare di xSerapicamptis rinvenuto è risultato un ibrido intergenerico non ancora descritto, anche in considerazione del fatto che Serapias neretina è di recente scoperta proprio nel Parco e nel sito di rinvenimento dell'ibrido, originariamente considerata quale subspecie di Serapias apulica (Lumare et al., 2017) e successivamente riconosciuta come specie distinta (Biagioli et al., 2022). Di questa entità, della quale vengono riportate in Figg. 1 e 2 immagini della pianta e dei pezzi fiorali, si descrivono di seguito le caratteristiche morfologiche. [Anacamptis morio (L.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase × Serapias neretina (Lumare & Medagli) Biagioli, Kreutz, Lumare, Medagli & De Simoni. Aspetto generale: pianta mediamente robusta, alta 18 cm, con spiga fiorale densa, che nell'aspetto generale richiama il genere Serapias, composta da 6 fiori, tutti completamente aperti al momento del ritrovamento; tutte le foglie sono lanceolate-lineari, 6 basali (3,7 × 6,2 mm) e due risalenti, guainanti lungo il fusto; scapo verde chiaro. Brattea ampia e lanceolata, acuta, sovrastante il fiore (Serapias), con nervature longitudinali marcatamente bruno-violacee. Casco tepalico con sepali ad inizio fioritura conniventi, poi lievemente divaricati nella metà distale. Sepalo centrale lanceolato, di colore rosato con tonalità verdastre e nervature longitudinali bruno-violacee e più o meno visibili macule rade (Serapias), dimensioni: 11-12 × 5 mm (larghezza massima). Sepali laterali ovato-lanceolati, lievemente divaricati, con 5-6 nervature longitudinali bruno-verdastre, dimensioni 12 x 5 mm (larghezza massima). Petali con base gocciforme, che si restringe gradatamente verso l'apice; colorazione viola-rossastra con nervature bruno-verdastre, marcate e delle quali solo la centrale percorre il petalo in tutta la lunghezza; dimensioni: 13 × 5,5 mm. Labello chiaramente bipartito (Serapias), vagamente subcordiforme, triangolare, che nella forma generale richiama S. neretina, con bordi ondulati (che ricordano la crenatura dei bordi del labello di A. morio), netta piegatura a delimitare ipochilo da epichilo; ipochilo largo, molto ampio rispetto ad epichilo; villosità rada e corta; colorazione rosso-violacea uniforme; lunghezza totale: 17-18 mm; callo basale emergente nettamente dal profilo del labello, costituito da due lamelle mediamente spesse nel distale (Serapias), che formano una conca che si apre anteriormente e delimita la cavità stigmatica (A. morio). Ipochilo con spalle leggermente ricadenti, che ricordano S. neretina, tondeggianti sui lobi laterali, i cui bordi inferiori tendono a toccarsi ma senza sovrapporsi all'epichilo (richiamo a S. neretina). Pollinodi: caudicole distinte, ma con pollinii destrutturati, a volte inesistenti, a volte in ammassi grumiformi di granuli molto piccoli, che lasciano supporre l'infertilità della pianta; colorazione olivastro-chiara. Luogo del ritrovamento: Italia, Apulia, Salento, Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano presso Nardò - LE (N 40°08'52.95; E 17°57'56.48). Olotipo: 2.04.2023, raccolto da Piero Medagli, depositato nell'erbario dell'Università del Salento con sigla internazionale LEC e numero di erbario LEC ORCH 0402202301. Etimologia: dal nome della Dott.ssa Filomena Ranaldo, archeologa e direttrice del Museo della Preistoria di Nardò, che opera attivamente nel Parco di Porto Selvaggio e organizzatrice della escursione orchidologica. Un ibrido intergenerico consente generalmente di risalire ai parentali, sia pure con qualche difficoltà; la cosa è spesso più complessa nel caso del genere Serapias, a causa del numero elevato di differenti morfospecie, come avviene spesso nel Salento, dove esse sono presenti in abbondanza e spesso costituite da popolamenti polimorfi. In caso di ibridi intergenerici, anche se è chiara l'appartenenza di un genitore al genere Serapias, il tentativo di risalire alla specie può risultare quindi problematico. Nel caso del nostro ibrido intergenerico una delle entità parentali era chiaramente riferibile ad Anacamptis morio e l'altra al genere Serapias, pertanto risalire al rango specifico della seconda si manifestava più complesso. Infatti la morfologia dell'ibrido deriva non solo dall'influenza dei singoli parentali, ma anche dal livello di dominanza espresso dai singoli caratteri morfologici. Nel caso del nostro ibrido le dimensioni e la forma dei petali sono risultate rientrare nel campo di variabilità di S. neretina. In effetti le dimensioni e della forma dei petali di Serapias negli ibridi intergenerici risulta dominante, come pure la forma dell'ipochilo, che pur risultante dell'influenza dei due parentali di genere diverso, tende a risentire della dominanza da parte del parentale Serapias.
En
During an orchidological trip into the Regional Natural Park of Porto Selvaggio and Palude del Capitano on the Ionian coast of Salento (Lecce, Apulia), a hybrid specimen attributed to a cross between two species belonging to two different genera was identified: an intergeneric hybrid of ×Serapicamptis between the genus Anacamptis and the genus Serapias. It was represented by a single specimen in a context of substeppe vegetation on the edge of a reforestation pine forest with Pinus halepensis, in an area close to the sea characterized by the presence of limestone cliffs sloping into the sea. The specimen, robust and luxuriant in appearance, showed intermediate morphological characteristics between Anacamptis morio and the Serapias genus; the similarity of the sizes, the shape of the petals and of the labellum reminded the characters of Serapias neretina which allowed this species to be considered as the second parental unit of the cross. The new hybrid was called ×Serapicamptis ranaldoae from the name of Dr. Filomena Ranaldo, archaeologist and director of the Museum of Prehistory of Nardò, that actively carries out researches at Porto Selvaggio Park and she was the organizer of the orchidological excursion. Based on recently published reports as well as on the basis of this study, the authors highlight a dominant effect of the petal size-shape and hypochile shape traits of Serapias in intergeneric hybrids.
DOI Code:
10.1285/i15910725v45p109
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