First record of Hypleurochilus Bananensis (poll, 1959) (perciformes, blennidae) in the Ionian Sea
Abstract
It
Viene comunicata l’osservazione nel Mar Piccolo di Taranto di due esemplari adulti (circa 10 cm) del raro e poco conosciuto blennide Hypleurochilus bananensis, noto finora nel Mediterraneo per cinque segnalazioni, nessuna delle quali posteriore al 1997. Gli esemplari sono stati osservati a 5 m di profondità su pali infissi in fondale fangoso, ricoperti da epibionti di vario tipo. La specie risulta caratterizzata da labbro superiore estremamente massiccio, tentacoli oculari con un robusto, lungo ramo centrale contornato da diversi tentacoli molto più brevi e sottili, e corpo massiccio e robusto; i maschi adulti hanno i primi due raggi dell’anale trasformati in strutture ghiandolari, che durante la riproduzione svolgono funzione relazionale. Queste caratteristiche permettono di distinguere questa specie dagli altri rappresentanti della sottofamiglia Salariinae viventi in Mediterraneo: il corpo massiccio e il labbro superiore spesso permettono di distinguere H. bananensis da Parablennius pilicornis, P. tentacularis, P. incognitus e P. zvonimiri, che hanno tentacoli oculari grossolanamente simili, mentre la forma dei tentacoli oculari permette la distinzione da Parablennius gattorugine e P. sanguinolentus, che hanno una struttura corporea più massiccia, che può ricordare Hypleurochilus. Gli altri rappresentanti della sottofamiglia Salariinae risultano ben distinti, Parablennius rouxi per la livrea inconfondibile, Aidablennius per i tentacoli non ramificati e le ridotte dimensioni e le specie dei generi Salaria, Scartella, Lipophrys, Microlipophrys e Coryphoblennius per l’assenza dei tentacoli oculari. Poiché la specie risulta molto rara nel Mar Mediterraneo e in linea generale la sua iconografia è molto scarsa, in particolar modo per quanto riguarda fotografie scattate in ambiente naturale, si ritiene opportuno descrivere la livrea di questa specie nell’esemplare vivo. Il corpo presenta una serie di cinque fasce trasversali alternate brune e beige sabbia, con sul capo un disegno formato da macchie e strisce scure di forma irregolare; su tutto il corpo si notano, più o meno evidenti, macchie vermicolari rossastre e verdegrigiastro. Sulle pinne dorsale, caudale e pettorali sono presenti numerose macchie scure tondeggianti e ben definite, e tra i primi due raggi della pinna dorsale è evidente una macchia gialla o turchese, ampia e ben marcata, quale si osserva in numerose specie del genere Parablennius. Hypleurochilus bananensis è una specie termofila, descritta nel 1959 per il Congo, il cui areale di diffusione riguarda principalmente l’Atlantico subtropicale orientale. In Mediterraneo è stato segnalato tra il 1965 e il 1997 in Algeria, in Israele, nel Mar Tirreno (a Napoli e Palermo) e in Tunisia; in aggiunta a ciò, la specie è stata segnalata per la costa atlantica spagnola e portoghese tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni ’80. Mentre la segnalazione di questa specie lungo la penisola iberica può probabilmente essere messa in relazione con i cambiamenti climatici, i cui effetti sono evidenti a partire circa dalla metà degli anni ’80, la presenza di Hypleurochilus bananensis in Mediterraneo a partire dal 1965 fa pensare che in realtà questa specie, per quanto non comune, sia sempre stata presente, e che la sua frequenza sia stata sottovalutata anche in virtù della superficiale somiglianza con numerose specie del genere Parablennius, con cui è sovente stata confusa anche in seguito alla descrizione ufficiale. Questa segnalazione risulta di un certo interesse sia perché permette di ampliare la distribuzione della specie nel Mediterraneo, sia perché ne conferma la presenza nelle acque italiane dopo oltre 30 anni dall’ultima segnalazione. La presenza di questa specie nel Mar Piccolo di Taranto, interessato da un notevole impatto antropico (legato alla navigazione, alla coltivazione di mitili e allo scarico di collettori fognari), non stupisce, in quanto le precedenti segnalazioni della specie nei mari italiani si riferiscono ad esemplari campionati in acque portuali.
En
Two specimens of the rare blenny Hypleurochilus bananensis have been observed in the Mar Piccolo di Taranto, confirming the presence of this species in Italian waters after more than thirty years since the last record. Since the iconography of the species is very poor, its live coloration is described, and the speculated reasons of its presence in the Mediterranean Sea are briefly discussed.
Viene comunicata l’osservazione nel Mar Piccolo di Taranto di due esemplari adulti (circa 10 cm) del raro e poco conosciuto blennide Hypleurochilus bananensis, noto finora nel Mediterraneo per cinque segnalazioni, nessuna delle quali posteriore al 1997. Gli esemplari sono stati osservati a 5 m di profondità su pali infissi in fondale fangoso, ricoperti da epibionti di vario tipo. La specie risulta caratterizzata da labbro superiore estremamente massiccio, tentacoli oculari con un robusto, lungo ramo centrale contornato da diversi tentacoli molto più brevi e sottili, e corpo massiccio e robusto; i maschi adulti hanno i primi due raggi dell’anale trasformati in strutture ghiandolari, che durante la riproduzione svolgono funzione relazionale. Queste caratteristiche permettono di distinguere questa specie dagli altri rappresentanti della sottofamiglia Salariinae viventi in Mediterraneo: il corpo massiccio e il labbro superiore spesso permettono di distinguere H. bananensis da Parablennius pilicornis, P. tentacularis, P. incognitus e P. zvonimiri, che hanno tentacoli oculari grossolanamente simili, mentre la forma dei tentacoli oculari permette la distinzione da Parablennius gattorugine e P. sanguinolentus, che hanno una struttura corporea più massiccia, che può ricordare Hypleurochilus. Gli altri rappresentanti della sottofamiglia Salariinae risultano ben distinti, Parablennius rouxi per la livrea inconfondibile, Aidablennius per i tentacoli non ramificati e le ridotte dimensioni e le specie dei generi Salaria, Scartella, Lipophrys, Microlipophrys e Coryphoblennius per l’assenza dei tentacoli oculari. Poiché la specie risulta molto rara nel Mar Mediterraneo e in linea generale la sua iconografia è molto scarsa, in particolar modo per quanto riguarda fotografie scattate in ambiente naturale, si ritiene opportuno descrivere la livrea di questa specie nell’esemplare vivo. Il corpo presenta una serie di cinque fasce trasversali alternate brune e beige sabbia, con sul capo un disegno formato da macchie e strisce scure di forma irregolare; su tutto il corpo si notano, più o meno evidenti, macchie vermicolari rossastre e verdegrigiastro. Sulle pinne dorsale, caudale e pettorali sono presenti numerose macchie scure tondeggianti e ben definite, e tra i primi due raggi della pinna dorsale è evidente una macchia gialla o turchese, ampia e ben marcata, quale si osserva in numerose specie del genere Parablennius. Hypleurochilus bananensis è una specie termofila, descritta nel 1959 per il Congo, il cui areale di diffusione riguarda principalmente l’Atlantico subtropicale orientale. In Mediterraneo è stato segnalato tra il 1965 e il 1997 in Algeria, in Israele, nel Mar Tirreno (a Napoli e Palermo) e in Tunisia; in aggiunta a ciò, la specie è stata segnalata per la costa atlantica spagnola e portoghese tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni ’80. Mentre la segnalazione di questa specie lungo la penisola iberica può probabilmente essere messa in relazione con i cambiamenti climatici, i cui effetti sono evidenti a partire circa dalla metà degli anni ’80, la presenza di Hypleurochilus bananensis in Mediterraneo a partire dal 1965 fa pensare che in realtà questa specie, per quanto non comune, sia sempre stata presente, e che la sua frequenza sia stata sottovalutata anche in virtù della superficiale somiglianza con numerose specie del genere Parablennius, con cui è sovente stata confusa anche in seguito alla descrizione ufficiale. Questa segnalazione risulta di un certo interesse sia perché permette di ampliare la distribuzione della specie nel Mediterraneo, sia perché ne conferma la presenza nelle acque italiane dopo oltre 30 anni dall’ultima segnalazione. La presenza di questa specie nel Mar Piccolo di Taranto, interessato da un notevole impatto antropico (legato alla navigazione, alla coltivazione di mitili e allo scarico di collettori fognari), non stupisce, in quanto le precedenti segnalazioni della specie nei mari italiani si riferiscono ad esemplari campionati in acque portuali.
En
Two specimens of the rare blenny Hypleurochilus bananensis have been observed in the Mar Piccolo di Taranto, confirming the presence of this species in Italian waters after more than thirty years since the last record. Since the iconography of the species is very poor, its live coloration is described, and the speculated reasons of its presence in the Mediterranean Sea are briefly discussed.
DOI Code:
10.1285/i15910725v35p43
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