La mise-en-page dei testi pubblici nel Salento medievale
Abstract
It
Vi sono diversi modi di percepire un testo oltre al più comune metodo di lettura sequenziale. L'esame della mise-en-page – cioè, della progettazione o dell'impaginazione dello spazio dedicato alla dicitura – può aiutarci ad andare al di là della lingua del testo stesso per avvicinarci alla sua ricezione. Oggetto della presente ricerca sono tre iscrizioni in greco (la stele dedicatoria di un ospedale ad Andrano, un epitaffio dipinto in una cappella sotterranea a Carpignano e un testo funerario inciso a S. Maria di Cerrate) e due testi funerari incisi in ebraico (entrambi provenienti da Brindisi). La manipolazione di caratteristiche quali la composizione, il colore, la misura e il collocamento di alcune parole all'interno delle iscrizioni aiuta a creare in questi testi un significato aggiuntivo, che trascende la prima lettura. La mise-en-page diventa uno spazio fra mondi testuali e visuali che lascia l'agency al progettista, all'intagliatore o pittore, ed anche ai lettori del testo.
En
There are different ways to understand a text beyond the most common method of sequential reading. Examining the mise-en-page—that is, the design or impagination of the space devoted to writing—can help us move beyond the language of the text itself to get closer to its reception. Three inscriptions in Greek (a dedicatory stela of a hospital in Andrano, a painted epitaph in a subterranean chapel at Carpignano, and an incised funerary text at S. Maria di Cerrate) and two incised in Hebrew (both from Brindisi) are studied here. The manipulation of such features as composition, color, or the size and placement of certain words helps create additional meaning in these texts that transcends a simple reading. The mise-en-page creates a space between the textual and visual worlds that accords agency to the planner, craftsman, and readers of the text.
Vi sono diversi modi di percepire un testo oltre al più comune metodo di lettura sequenziale. L'esame della mise-en-page – cioè, della progettazione o dell'impaginazione dello spazio dedicato alla dicitura – può aiutarci ad andare al di là della lingua del testo stesso per avvicinarci alla sua ricezione. Oggetto della presente ricerca sono tre iscrizioni in greco (la stele dedicatoria di un ospedale ad Andrano, un epitaffio dipinto in una cappella sotterranea a Carpignano e un testo funerario inciso a S. Maria di Cerrate) e due testi funerari incisi in ebraico (entrambi provenienti da Brindisi). La manipolazione di caratteristiche quali la composizione, il colore, la misura e il collocamento di alcune parole all'interno delle iscrizioni aiuta a creare in questi testi un significato aggiuntivo, che trascende la prima lettura. La mise-en-page diventa uno spazio fra mondi testuali e visuali che lascia l'agency al progettista, all'intagliatore o pittore, ed anche ai lettori del testo.
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There are different ways to understand a text beyond the most common method of sequential reading. Examining the mise-en-page—that is, the design or impagination of the space devoted to writing—can help us move beyond the language of the text itself to get closer to its reception. Three inscriptions in Greek (a dedicatory stela of a hospital in Andrano, a painted epitaph in a subterranean chapel at Carpignano, and an incised funerary text at S. Maria di Cerrate) and two incised in Hebrew (both from Brindisi) are studied here. The manipulation of such features as composition, color, or the size and placement of certain words helps create additional meaning in these texts that transcends a simple reading. The mise-en-page creates a space between the textual and visual worlds that accords agency to the planner, craftsman, and readers of the text.
DOI Code:
10.1285/i11245344v2017n3p271
Keywords:
Mise-en-page; Salento; greco; ebraico; Andrano; Carpignano; Cerrate; Brindisi; epitaffio; iscrizione; Mise-en-page; Salento; Greek; Hebrew; Andrano; Carpignano; Cerrate; Brindisi; epitaph; inscription
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