La «questione italo-albanese» al congresso geografico del 1898 (A. Baldacci e la costruzione dell’espansionismo italiano in Adriatico)
Abstract
IT
Alla fine dell’Ottocento, con la crisi di Creta, i Balcani tornano ad essere terreno di una possibile ulteriore crisi dell’impero ottomano e occasione di mutamento degli equilibri mediterranei tra le potenze europee. L’Albania, regione etnicamente e religiosamente composita, è ancora sotto sovranità turca. Però, per la sua collocazione nel basso Adriatico e quale ingresso dei Balcani meridionali costituisce un obiettivo delle varie mire economiche, politiche e strategiche innanzitutto dell’Austria-Ungheria, ma anche della Russia, dell’Italia e delle più piccole nazioni limitrofe. Così, se da una parte «il Paese delle aquile» è oggetto degli accordi diplomatici italo-austriaci “di parità” (di reciproca tutela) stabiliti a Monza nel 1897, dall’altra è esposta alla varia concorrenzialità delle due alleate della Triplice. In tale contesto geopolitico la relazione di Antonio Baldacci sulla «questione italo-albanese», tenuta al terzo congresso geografico italiano, nel 1898, costituisce – come altre iniziative della Società geografica – non solo un momento di conoscenza scientifica, ma anche un nuovo tassello della costruzione della ideologia espansionista del regno d’Italia.
EN
At the end of the Eighteenth Century, because of the Crete crisis, the Balkans became again the field where both the collapse of the Ottoman Empire and the deep changes in the Mediterranean theater among the European Powers took place. Albania, a composite region from an ethnical and religious point of view, at that time was under Turkish domination. However, because both of its geographic position in the southern Adriatic sea and for its role of gate for the Southern Balkans, Albania was principally a target for Austria-Hungary, but also for Russia, Italy, and its little Balkans neighbors. As a matter of fact, Albania was, on the one hand, the content of Austrian-Italian agreements signed in Monza in 1897 and, on the other hand, it has become the strategic goal of both countries, formally allied but actually engaged in a competition for the predominance in the “Land of the Eagles”. In this line, the report on the “Italian-Albanian Matter” presented in 1898 by Antonio Baldacci before the Third Italian Geographic Workshop – along with other initiatives of the Italian Geographic Society – it marked not only an important circumstance in the scientific knowledge of Albania, but it represented an important step in the elaboration of the Italian imperialist ideology.
Alla fine dell’Ottocento, con la crisi di Creta, i Balcani tornano ad essere terreno di una possibile ulteriore crisi dell’impero ottomano e occasione di mutamento degli equilibri mediterranei tra le potenze europee. L’Albania, regione etnicamente e religiosamente composita, è ancora sotto sovranità turca. Però, per la sua collocazione nel basso Adriatico e quale ingresso dei Balcani meridionali costituisce un obiettivo delle varie mire economiche, politiche e strategiche innanzitutto dell’Austria-Ungheria, ma anche della Russia, dell’Italia e delle più piccole nazioni limitrofe. Così, se da una parte «il Paese delle aquile» è oggetto degli accordi diplomatici italo-austriaci “di parità” (di reciproca tutela) stabiliti a Monza nel 1897, dall’altra è esposta alla varia concorrenzialità delle due alleate della Triplice. In tale contesto geopolitico la relazione di Antonio Baldacci sulla «questione italo-albanese», tenuta al terzo congresso geografico italiano, nel 1898, costituisce – come altre iniziative della Società geografica – non solo un momento di conoscenza scientifica, ma anche un nuovo tassello della costruzione della ideologia espansionista del regno d’Italia.
EN
At the end of the Eighteenth Century, because of the Crete crisis, the Balkans became again the field where both the collapse of the Ottoman Empire and the deep changes in the Mediterranean theater among the European Powers took place. Albania, a composite region from an ethnical and religious point of view, at that time was under Turkish domination. However, because both of its geographic position in the southern Adriatic sea and for its role of gate for the Southern Balkans, Albania was principally a target for Austria-Hungary, but also for Russia, Italy, and its little Balkans neighbors. As a matter of fact, Albania was, on the one hand, the content of Austrian-Italian agreements signed in Monza in 1897 and, on the other hand, it has become the strategic goal of both countries, formally allied but actually engaged in a competition for the predominance in the “Land of the Eagles”. In this line, the report on the “Italian-Albanian Matter” presented in 1898 by Antonio Baldacci before the Third Italian Geographic Workshop – along with other initiatives of the Italian Geographic Society – it marked not only an important circumstance in the scientific knowledge of Albania, but it represented an important step in the elaboration of the Italian imperialist ideology.
DOI Code:
10.1285/i11211156a28n2p121
Keywords:
Albania; Antonio Baldacci; Società geografica italiana; espansionismo adriatico; patto di Monza; Albania; Antonio Baldacci; Italian Geographic Society; adriatic imperialism; Monza’s agreement
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